Brevi cenni di storia della parrocchia

Perché “Dergano”? Qual è l’origine di questo nome? Secondo l’Olivieri, Dergano risalirebbe all’etimo gallo-latino *dervulu(m), da dervos ‘quercia’.

San Giorgio e Nicolao di Dergano Già poco dopo l’anno 1000 si ricorda la fondazione di una cappella dedicata a San Nicola, nei pressi di un antichissimo cimitero, nella località “Dergani”, poi diventata Dergano e in dialetto Derghen, che si trovava alla terza pietra miliare della strada che univa la seconda città dell’impero, Milano, a Como. In un testamento del 12 dicembre 1186, dove il presbitero Stefano, della chiesa di San Pietro in Daverio, lascia alcuni beni dopo la sua morte, alla chiesa di San Vittore di Varese, viene citato come testimone un certo “Iohannes de Dergano”.

La chiesa di San Giorgio e Nicolao di Dergano è attestata come “capella” alla fine del XIV secolo “in Porta Comasina della città di Milano” (Notitia cleri 1398). Non era Parrocchia ma dipendeva dalla Chiesa plebana di Bruzzano; era lunga 12m e larga 6m. Verso il 1450 fu modificata da complessi restauri e ampliata. Venne eretto anche il campanile restaurato poi nel 1925. Nel 1564 la Chiesa di S. Nicola in Dergano fu elevata a Parrocchia da S. Carlo Borromeo, che ne nominò il primo Parroco don Antonio Albertini.

Tra XVI e XVIII secolo la parrocchia di San Nicola di Dergano è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Bruzzano.

Il 28 gennaio del 1604 il cardinal Federico Borromeo (quello dei Promessi Sposi) venne a consacrare una campana.

Il 16 dicembre 1697 il rione di Dergano fu concesso dal governo spagnolo in feudo ad Andrea Imbonati: insieme a Derganino, Cassina Amata, Cassina Nuova De’Dugnani.

A Dergano esistevano 34 focolari (le famiglie dei nostri giorni).

Nel 1756, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella parrocchia di San Nicolao vescovo di Dergano era costituito dal parroco; il popolo assommava a 276 anime complessive, di cui 200 comunicati; nella parrocchiale era costituita la confraternita del Santissimo Sacramento, eretta dall’arcivescovo Carlo Borromeo e confermata nel 1712 da Genesio Calchi vicario capitolare; esisteva inoltre la confraternita del Santissimo Rosario, eretta o confermata il 4 febbraio 1629 da Pietro Maria Ricci di Santa Maria delle Grazie, i cui iscritti avevano facoltà di portare l’abito di colore rosso (Visita Pozzobonelli, Pieve di Bruzzano).

Nel 1768 gli abitanti erano 372, con un sacerdote che officiava nella Chiesa di S. Nicola. Il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 390.

Il 25 ottobre 1797 per festeggiare la proclamazione della Repubblica Cisalpina di Napoleone fu eretto l’albero della libertà e tutti i derganesi vi parteciparono. Nel 1799 le truppe austro-russe occuparono Dergano sfruttando i già poveri derganesi. Più tardi il maresciallo Radetzky lasciò in dote a sua figlia la “Cassinetta di Dergano”.

Nel 1808 un violento uragano si abbattè su Dergano rovinando la facciata della Chiesa. In seguito a questo disastro nel 1810 la Chiesa fu nuovamente ampliata e il Comune vi concorse con la spesa di £. 735. Nel 1811 venne costruito il primo oratorio.

Fino al 1834 la Chiesa era dedicata a S. Nicola di Bari; da quell’anno fu aggiunto quale patrono titolare anche S. Giorgio.

Nel 1885 venne corredata anche di 5 campane e nel 1899 la chiesa venne nuovamente ampliata. L’interno era ad unica navata. L’altare maggiore e le balaustre in marmo furono regalate dalla comunità di Milano nell’anno 1808; vi era un antico e marmoreo fonte battesimale; l’altare a destra aveva, in una nicchia, una statua in legno, della Madonna, ricavata da un albero da frutta cresciuto in un orto del vecchio quartiere, rivestita poi di un ampio e ricco abito di seta candida, finemente ricamata in oro e fiori. Nella cappella di sinistra, vi era in una nicchia la statua del Sacro Cuore, in legno della Val Gardena (dimensioni della chiesa di allora: lunghezza 28m, larghezza 11,50m). All’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve di Bruzzano, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 274,32; il clero era costituito dal parroco e da un coadiutore. I parrocchiani erano 3000, compresi gli abitanti delle frazioni di Cascine Odazio, Derganino, Magni; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento, istituita nel 1808, la pia unione delle Figlie di Maria, fondata nel 1895, la compagnia di San Luigi, fondata nel 1899. La parrocchia era di nomina arcivescovile.

Nel 1895 il parroco Mons. Enrico Sommaruga diede inizio al registro cronologico della Parrocchia. Nel 1909 venne rinnovato il pavimento della chiesa e si impiantò la luce elettrica. Nel 1924 fu ristabilito titolo e culto solo all’antico patrono della Parrocchia: S. Nicola di Bari.

Nel corso del XX secolo, la parrocchia di Dergano è stata sempre inserita tra le parrocchie del vicariato foraneo di Bruzzano; nel 1930 venne inclusa tra le parrocchie dei comuni aggregati della Porta V, o Porta Comasina, con Porta Tenaglia e Porta Volta (decreto 15 febbraio 1930), fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971; Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando fu attribuita al vicariato urbano e poi decanato di Dergano; nel 1974, con la soppressione del decanato di Dergano, fu attribuita al decanato di Affori, nella zona pastorale I di Milano città (decreto 2 maggio 1974).

La Parrocchia venne elevata a prepositura nel 1923 e il primo preposto parroco fu don Achille Veronelli.

Nell’ambito dell’iniziativa dell’Arcivescovo per la costruzione di nuove chiese nella periferia di Milano, si affidò all’architetto Dino Zanotta il progetto per la nuova Chiesa di Dergano.

Il 3 giugno 1939 venne posta solennemente la prima pietra, all’interno della quale, insieme a monete d’argento e di rame del tempo, fu posta una medaglia con l’effigie del Pontefice regnante Pio XII.

La popolazione si impegnò nell’offrire settimanalmente il suo obolo così da poter realizzare l’opera; parteciparono anche alcuni proprietari del luogo e di industrie locali.

Per la Pasqua del 1940 la Chiesa era finita all’esterno e coperta dal tetto ad eccezione della cupola. Le difficoltà di reperire il materiale, essendo periodo di guerra, fecero rinunciare alla costruzione della cupola, del campanile e del portico d’ingresso.

Il 9 maggio del 1941 avvenne da parte del Cardinale Ildefonso Schuster la solenne consacrazione della nuova Chiesa (lunga 60 m, larga 24 m, n. 3000 persone sedute).

In seguito, quale omaggio a don Veronelli per il 25°anniversario di Parroco, furono completati i due pulpiti in marmo ed inaugurata la porticina in bronzo del tabernacolo, e iniziarono i lavori del battistero, come offerta privata di un benefattore.

Nel 1943 vi fu una incursione disastrosa sul quartiere e per lo spostamento d’aria tutte le finestre della Chiesa furono rovinate come pure le porte. Oltre alla Chiesa ebbe danni notevoli l’asilo infantile che serviva anche da oratorio femminile; l’oratorio maschile, dedicato a S. Giorgio, ebbe danneggiati i locali di ritrovo.

Nella nuova Chiesa vennero collocati: l’altare maggiore, completato poi con un baldacchino di marmo, e le statue della Madonna e del Sacro Cuore, provenienti dalla vecchia chiesa. Le vetrate dell’abside raffigurano S. Nicola, S. Carlo Borromeo e Sant’Ambrogio, lo stemma di Papa Pio XII e lo stemma del Cardinale Ildefonso Schuster; successivamente, sopra il portone centrale, fu posto il rosone rappresentante l’Eucaristia.

Per il 50° anniversario di sacerdozio del parroco don Achille Veronelli venne donato dai parrocchiani l’organo.

Nel 1969 fu abbattuta la vecchia Chiesa e successivamente il campanile. Sulla stessa area venne costruita la nuova casa parrocchiale.

Nel 1971 fu posto sotto i gradini del presbiterio, un altare per la celebrazione con il sacerdote rivolto verso l’ assemblea; il medesimo fu collocato nel 2002 sopra i gradini e fu rimossa la balaustra in marmo trasportata all’altare della Madonna.

Nel marzo 1978, su progetto dell’Architetto Marchigiani, fu costruita la cripta sotto l’altare maggiore. Nel 1983 nella chiesa venne posta una nuova pavimentazione.

Negli anni ’80 la chiesa venne arricchita con un crocifisso in bronzo, dono dello scultore Cedraschi, ora a lato dell’altare del Sacro Cuore, accanto al fonte battesimale, e due pannelli in legno con bassorilievi raffiguranti Santi a lato dell’altare della Madonna. Il 10-11-12 febbraio 1984 venne in visita pastorale il Cardinale Carlo Maria Martini.

Nel maggio 1993 furono collocate in una cella campanaria in ferro, costruita sul tetto della chiesa, cinque campane di cui tre provenienti dalla vecchia chiesa.

Nel 1994 venne demolito il vecchio oratorio e nel 1995 iniziò la costruzione del nuovo; i parrocchiani hanno contribuito alla spesa che ha impegnato la Parrocchia per molti anni.

Nel 2000 tornò in visita l’Arcivescovo Carlo Maria Martini.

Nell’ottobre del 2002 venne spostato il fonte battesimale a lato dell’altare del Sacro Cuore, e nella cappella battesimale venne collocata una statua, opera di Toni Bux, raffigurante S. Nicola in paramenti liturgici, secondo la simbologia orientale evidenti nella pittura bizantina greca e slava.

Nello stesso anno venne restaurata la porticina del tabernacolo e donata dai parrocchiani la nuova Via Crucis.

In occasione della festa patronale dell’ottobre 2003 venne inaugurato, dopo il restauro, il piccolo quadro della Madonna della Divina Provvidenza posto a lato dell’altare della Madonna, copia di un precedente quadro di Scipione da Gaeta, venerato a Roma nella Chiesa dei Barnabiti, giunto a Dergano nel 1909 e posto allora nella vecchia chiesa.

Nello stesso mese dal cimitero di Bruzzano vennero traslate nell’anticamera della cripta, le spoglie di don Achille Veronelli, fondatore della chiesa.

Tutti i parroci dal 1564 ad oggi

  • – Don Antonio Albertini 1564 – 1581
  • – Don Francesco Giussani 1581 – 1586
  • – Don Paolo Befana 1586 – 1589
  • – Don Pompeo Terzago 1589 – 1618
  • – Don Giuseppe Clario 1618 – 1630
  • – Don G. Battista Mancassola 1630 – 1638
  • – Don Gerolamo Basso 1638 – 1694
  • – Don Giuseppe Cosso 1694 – 1721
  • – Don Michele Fecchio 1721 – 1735
  • – Don Giuseppe Carcano 1735 – 1781
  • – Don Ignazio Pirovano 1781 – 1833
  • – Don Alessandro Castelfranchi 1833 – 1851
  • – Don Giovanni Fumagalli 1851 – 1869
  • – Don Piero Rottola 1869 – 1877
  • – Don Antonio Schwrback 1877 – 1894
  • – Mons: Enrico Sommaruga 1894 – 1917
  • – Don Achille Veronelli 1917 – 1963 (dal 1923 anche Preposto)
  • – Don Paolo Colombo 1963 – 1965
  • – Don Bruno De Biasio 1965 – 2001
  • – Don Savino Gaudio 2001 – 2009
  • – Don Gerolamo Castiglioni 2009 – 2015
  • – Don Mario Garavaglia 2016