Piccole Note – 7 febbraio 2021

Domenica della Divina Clemenza

«Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo» (Lc 7, 37-38)

L’evangelista Luca indugia nel descrivere con accuratezza il comportamento di questa donna, mettendo in luce i dettagli della sua delicatezza, del suo affetto, della sua tenerezza tutta femminile nei confronti di Gesù. Un gesto che può apparire plateale, ma che è tutto motivato dal desiderio di chiedere perdono, di una vita nuova e dalla certezza che Gesù, che legge i cuori, avrebbe capito. Non c’è spazio per preoccuparsi di quello che gli altri avrebbero pensato. Per questa donna conta solo il giudizio di Gesù.

Domenica della Divina Clemenza

Dice Sant’Agostino: “Uno ama quando si sente amato. Ora per questo io amo Dio, perché lui per primo ha amato me” .

Scoprire l’amore gratuito, fedele e misericordioso di Dio è la radice della fede.

Oggi il rito ambrosiano celebra la domenica della “divina clemenza”, proprio per ricordarci che, tra i grandi segni della manifestazione di Dio, che stiamo contemplando nel tempo dopo l’Epifania, c’è anche, e forse soprattutto, questo: Dio si manifesta come misericordia, come clemenza.

E’ strano questo nostro Dio: quando noi siamo nel peccato, infatti, vorremmo nasconderci da Lui, facciamo fatica a pregare, perché ci sembra che Lui non debba entrare dentro questa realtà, che non va bene. Invece Lui arriva, entra, ovunque, sempre. E se l’accogli, ti accorgi che quell’incon-tro cambia tutto.

Il cuore più profondo di Dio è la sua misericordia e naturalmente vuole che questo cuore grande sia l’atteggiamento di ciascuno di noi: “Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso”.

Anche i farisei del vangelo sono meravigliati di fronte al comportamento di Gesù: “Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?”. Oggi Gesù è esplicito: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori”.

La chiesa è la comunità di quelli che, come la donna peccatrice, hanno incontrato lo sguardo gonfio di tenerezza del Cristo e si è lasciata riconciliare. La chiesa è un popolo di perdonati, non di giusti! E perciò, proprio perché perdonati, la chiesa accoglie chi, nel suo cuore, riconosce di essere amato e perdonato e perciò fa festa.

Così deve essere per il cristiano. Sapendo che l’Amore lo precede sempre. E che questo dono va detto e annunciato, portato. Come si fa a dire: “Grazie, Signore! Mi hai preso, salvato, perdonato!” e a continuare a guardare gli altri con indifferenza e disprezzo? Si può davvero essere perdonati e non darsi cura dell’altro?

Annunciamo ad ogni ammalato nel cuore che Lui, il Signore, è la nostra speranza. Questo è ciò che cambia la nostra vita. Questo è quanto ci fa servitori della vita: quella vera.

XXXIV Giornata del Malato  

11 febbraio

… L’esperienza della malattia ci fa sentire la nostra vulnerabilità e, nel contempo, il bisogno innato dell’altro. La condizione di creatura diventa ancora più nitida e sperimentiamo in maniera evidente la nostra dipendenza da Dio. Quando siamo malati, infatti, l’incertezza, il timore, a volte lo sgomento pervadono la mente e il cuore; ci troviamo in una situazione di impotenza, perché la nostra salute non dipende dalle nostre capacità o dal nostro “affannarci” (cfr Mt 6,27).

La malattia impone una domanda di senso, che nella fede si rivolge a Dio: una domanda che cerca un nuovo significato e una nuova direzione all’esistenza, e che a volte può non trovare subito una risposta. Gli stessi amici e parenti non sempre sono in grado di aiutarci in questa faticosa ricerca. Emblematica è, al riguardo, la figura biblica di Giobbe. La moglie e gli amici non riescono ad accompagnarlo nella sua sventura, anzi, lo accusano amplificando in lui solitudine e smarrimento. Giobbe precipita in uno stato di abbandono e di incomprensione. Ma proprio attraverso questa estrema fragilità, respingendo ogni ipocrisia e scegliendo la via della sincerità verso Dio e verso gli altri, egli fa giungere il suo grido insistente a Dio, il quale alla fine risponde, aprendogli un nuovo orizzonte. Gli conferma che la sua sofferenza non è una punizione o un castigo, non è nemmeno uno stato di lontananza da Dio o un segno della sua indifferenza. Così, dal cuore ferito e risanato di Giobbe, sgorga quella vibrante e commossa dichiarazione al Signore: «Io ti conoscevo solo per sentito dire, ma ora i miei occhi ti hanno veduto» (42,5).

Una società è tanto più umana quanto più sa prendersi cura dei suoi membri fragili e sofferenti, e sa farlo con efficienza animata da amore fraterno. Tendiamo a questa meta e facciamo in modo che nessuno resti da solo, che nessuno si senta escluso e abbandonato.

Dal messaggio di Papa Francesco 

 

AVVISI                                                                        7 febbraio

Festività

Oggi celebriamo la festa della Divina clemenza soffermandoci sull’amore di Gesù per noi: queste ultime domeniche dopo l’Epifania ci preparano così alla prossima Quaresima.

Anniversario

Lunedì 8 febbraio ricorderemo nella Messa delle 8.30 don Savino Gaudio nel 5 anniversario della morte affidandolo al Signore grati per quanto da lui ricevuto.

Santi

Ricordiamo questa settimana lunedì 8 febbraio la festa di san Gerolamo Emiliani, grande educatore e padre degli orfani e martedì 9 febbraio S. Giuseppina Bakhita una schiava diventata libera e santa.

Madonna di Lourdes

Giovedì 11 febbraio ricordiamo l’Anniversario della Apparizione della Madonna a Lourdes. Non sarà possibile fare l’abituale Pellegrinaggio né recarci a messa alle 7.30 al Santuario della Parrocchia di Lourdes.

Desideriamo quindi  valorizzare questo anniversario in parrocchia.

Alla messa dello 8.30 seguirà la recita del rosario per affidare a Maria questo tempo di pandemia e tutti i malati.

La messa delle ore  18.00 sarà preceduta dalla recita del Rosario

Celebreremo poi una messa per gli anziani nel pomeriggio alle ore 16.00 ma non sarà possibile ricevere l’Unzione dei malati

Catechismo

Continua nei giorni consueti il catechismo per i ragazzi delle scuole elementari in presenza.

Per aiuto alla carità e alla Parrocchia

Bonifico  Banca intesa   IBAN IT87W0306909606100000066416

Satispay, cerca (tra i negozi virtuali) Parrocchia Dergano e dona