Ricordo di don Giorgio a un anno dalla Morte

Carissimi amici nel Signore,

Mentre ringrazio di cuore don Ivano per le belle parole che ci ha inviato e particolarmente per l’attenzione alla mia persona, mi sento di scrivervi due cose che mi passano nel cuore e nella testa.

È proprio grande il Signore che nel giro di tre mesi mi “scombussola completamente la vita”. È proprio su questo che vi vorrei scrivere, per capire più a fondo il suo metodo, il suo modo tutto particolare con    cui mi ama. E scrivo queste righe perché possono essere utili a chiunque si trova amato particolarmente da Dio.

La bella e buona ragione è semplicemente CHE NON HO SCELTA, il Signore mi ha messo con le spalle al muro, e questo vuol dire che questa scelta È L’UNICA RAGIONEVOLE E GIUSTA PER ME.

Quando io non ho scelta, devo dirvi che mi sento onorato, penso che il Signore ha studiato proprio quella cosa lì per me, quella lì e nessun’altra, addirittura non mi permette nemmeno di giocare la mia libertà per scegliere. Questo mi rende felice, sentendomi oggetto così privilegiato dei Suoi pensieri. So che il Signore VUOLE PROPRIO QUESTA COSA QUI per me, per il mio bene, per la mia gioia, per la mia salvezza. Ma cosa voglio di più dalla vita? Uno che mi ama così tanto da farmi vedere una sola via d’uscita…

“In diverse occasioni, anche drammatiche (mi scriveva qualche giorno fa la Donatella, una persona della mia fraternità, a cui devo moltissimo) ho vissuto questa esperienza, e ti dico che se la considero come una benedizione del Signore, come una cosa che il Signore “non poteva far niente di meglio per me”, guardo quello che mi capita come da un altro punto dì vista, il Suo! Questo è spettacolare: vedere che il mio Signore, il mio dolcissimo Signore Gesù, non mi lascia nemmeno un piccolo spazio per scegliere magari qualche altra soluzione, mi fa sentire assolutamente Suo, amato da Lui, puntato precisamente  da Lui, quindi so che tutto quello che mi chiederà dandomi da vivere “quella” situazione, Lui è lì che mi vede, è come se dicesse: “guarda che IO SONO QUI, sono Io che lo voglio, per il tuo benessere e la tua salvezza” e mi accompagna amorevolmente, perché l’ha deciso Lui e quindi Lui non può non sapere quello che fa, non è uno che si distrae, che ha preso un abbaglio… : quando ti dà da vivere una sofferenza o una cosa che ti sembra incomprensibile e non avresti comunque mai scelto, Lui ti accompagna con la Sua grazia: vi assicuro che è una pace. Come quando ti manda una malattia inguaribile o ti porta via improvvisamente… per me – ma per il cristiano dovrebbe essere così – è “il desiderio chiaro e non opinabile dell’Amato.” …. Così mi diceva la Donatella. Non posso che essere totalmente con lei in queste affermazioni.

Ah, che respiro queste cose mi danno, che respiro di sollievo! Il mio amico don Carron mi diceva agli esercizi spirituali, citando mi pare una lettera, che dovremmo sempre essere “sospesi su un pieno”; io dico “a dieci centimetri da terra”, ma è la stessa cosa. C’è sempre qualcosa che viene prima, che è la forma della mia gioia, che costituisce la mia persona, che è la pietra angolare della mia esistenza.

Nei giorni scorsi il Vangelo diceva nella liturgia:

«Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti». Ma Egli rispose loro: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica».

È un distacco da tutto, quello che Lui ci chiede, perché possiamo godere di una felicità che non finisce mai, stando “incollati a Lui”, costantemente, alla Sua magnifica Persona, che in questo mondo è incarnata nell’unità dei Suoi, nella Sua Chiesa: se non fosse così per me, fra l’altro, avrei reso vana la Sua incarnazione…

Vi consiglio di pregare ogni mattina con fede Io Spirito Santo, come faccio sempre io appena mi alzo.

Ve la pubblico questa preghiera qui subito dopo queste mie parole, C’è dentro tutto: lo Spirito Santo è l’unica in circolazione delle Tre Persone, quindi almeno invochiamolo ogni mattina: poi vedrete che tutto vi sembrerà più semplice e vero, perché sarete sereni e in pace davanti a tutto.

Dirvi grazie per tutto è quasi inutile, tanto insieme abbiamo un po’ costruito la Sua Presenza visibile nel mondo attraverso i nostri rapporti, anche se talvolta resi pesanti dalla mia e dalla vostra fragilità. Ma questo, “che tutto è in vasi di creta”, non è una giustificazione, ma la realtà di ogni giorno e non fa problema.

Vi porto tutti nel cuore.
don Giorgio

Da una sua lettera
Busto Arsizio, 3 luglio 2010