Lettera ai Parrocchiani e Piccole Note – 31 maggio 2020

Cari amici
è ripresa speriamo positivamente la nostra vita quotidiana nella città, ma si vive come sospesi, in un atteggiamento di attesa desiderosa di agire e al tempo stesso provati e nervosi perché non si capisce cosa ci sarà chiesto. Sembra di essere nel Cenacolo con gli Apostoli, impauriti e insieme tutti tesi a capire cosa sarà chiesto loro dal dono dello Spirito.
La ripresa dopo la lunga quarantena è arrivata anche per la Chiesa, ma un po’ al rallentatore. Non si sono viste folle accalcarsi alle porte per accaparrarsi i pochi posti disponibili in chiesa per le sante messe. Le attività estive per i più giovani si faranno, ma con molte restrizioni e quindi con molte rinunce: non sarà possibile accontentare tutti, ci saranno orari ridotti e per osservare tutte le precauzioni del caso avranno modalità che si preannunciano meno affascinanti. Certamente non sarà più la stessa cosa.
Sorge così un dubbio, che quasi si fa fatica a esplicitare, che potrebbe essere formulato con questa domanda: «Ma allora, la Chiesa a cosa serve?». Come a dire: “Una chiesa che non può dare servizi socialmente intesi come “efficienti”, che non ottiene riconoscimenti, che motivo ha di esistere?
A questo punto la domanda si fa drammatica: “All’umanità, piagata dalla pandemia e dalla crisi economica, a cosa serve la Chiesa?”.

Le difficoltà di questo periodo possono metterci al muro, ma possono anche essere l’occasione per passare dalla pericolosa domanda: «a cosa serviamo?», a quella fondamentale e liberante: «chi serviamo?». Quando un servo ha il tempo di fermarsi e chiedersi: «a che cosa servo?», è perché sta vivendo un certo smarrimento, una crisi di identità. Il vero servo non ha il tempo di porsi la domanda «a che cosa servo?», perché è sempre pronto a rispondere all’altra questione, più fondamentale: «chi servo?».

Forse è proprio questo tempo di fatica l’occasione in cui cogliere il punto di svolta della tanto auspicata riforma della Chiesa: dal servizio dell’utilità al servizio inutile del Signore. In un mondo che pullula non solo di servizi e offerte, ma anche di prezzi e giudizi, cosa c’è di più affascinante e liberante del trovare donne e uomini non preoccupati del rating e dell’efficacia, quasi contenti della loro inutilità, perché certi di chi sia il loro Signore. Uomini e donne liberi, perché innamorati dell’unico che può liberare.
Magari le Chiese non torneranno a essere più piene come prima e i centri estivi non saranno più quelli di una volta. I servi dell’utilità cercheranno di correre ai ripari e impauriti troveranno accorgimenti per mettere al sicuro quel poco che rimane, come l’uomo che aveva ricevuto solo un talento e che lo ha messo sotto terra (Mt. 25,25). Sotto terra, come si fa con i morti. I servi inutili, invece, non avranno paura di perdere alcunché, per la fede nel loro Signore non avranno timore di rischiare tutto ciò che hanno: se stessi.
In questa festa di Pentecoste, il dono dello Spirito infonderà coraggio e sapienza a coloro che “attendono” con cuore sincero. Vedremo così uomini e donne all’opera che rischieranno tutti i loro talenti in forme nuove e mai sperimentate: non saranno guidati dall’ansia del successo pastorale, ma dall’unico amore che libera.
A ben pensarci l’altro nome dell’inutilità è la gratuità, come il vero nome del servo inutile è quello del Figlio. Questa crediamo sia l’occasione di questo tempo: passare dalla schiavitù del fare alla riscoperta della libertà dei figli che amano gratuitamente.
E questa è l’avventura che è richiesta a ciascuno di noi e alla nostra comunità.
Chiediamo allo Spirito che illumini i nostri passi i per vivere insieme questo nuovo tratto di strada.

I vostri sacerdoti
don Mario, don Giorgio, don Gabriele

Leggi piccole note

AVVISI DOMENICA 31 maggio

Le messe fino a fine giugno seguono questo orario
Sabato ore 17.30 – 19.00
Domenica ore 8.30 – 10.00 – 11.30 – 17.30 – 19.00

Oggi celebriamo la grande solennità di Pentecoste. Preghiamo in questa giornata per chiedere il dono dello Spirito

Mese di maggio 2020
Si è concluso il mese di maggio. La preghiera del Rosario ha accompagnato ogni giorno della settimana la vita della nostra parrocchia in chiesa e nelle case. Sarebbe una bella cosa continuare questa occasione di preghiera

Testi e testimonianze
Come già ricordato la scorsa domenica potrebbe essere una occasione di riflessione raccogliete pensieri e testimonianze che ci hanno accompagnato nei mesi della Pandemia. Potete far pervenire i vostri interventi in busta chiusa in parrocchia o alla mail. diemmegi@tiscali.it

Carità
Continua la distribuzione di viveri alle famiglie bisognose

Parrocchia
Chi avesse desiderio di contribuire economicamente, potrà farlo donando al fondo di solidarietà per la carità e alle necessità della parrocchia con:
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