Piccole Note – 12 luglio 2020

VI DOMENICA DOPO PENTECOSTE 

«Ma a voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, 
fate del bene a quelli che vi odiano» (Lc 6, 27)

Ogni volta che ascoltiamo queste parole, ci suonano strane, impossibili. Come uno sforzo enorme, ingiusto e inutile.

Però è anche vero che soltanto i gesti così controcorrente sono capaci di sorprendere e interrogare le coscienze, di aprire cammini di conversione.

Se riduciamo il Vangelo al nostro buon senso umano, diventa una realtà che non sa di niente e che lascia il mondo esattamente come prima. Mentre l’irruzione nel mondo del Vangelo vissuto seriamente è travolgente. E non c’è altro modo per sperimentare veramente la gioia del Vangelo e per vedere i miracoli che Gesù continua ad operare.

SAN CAMILLO DE LELLIS

Nel 1574, a ventiquattro anni d’età, Camillo de Lellis, d’origine abruzzese, era un uomo finito.

Nato da una madre molto anziana la domenica di Pentecoste dell’anno Santo 1550, di fatto, nessuno riuscì ad educarlo. A solo tredici anni, piccolo ribelle irriducibile, iniziò ad accompagnare il padre da un presidio militare all’altro, assimilando da lui una passione distruttiva per il gioco dei dadi e delle carte. Per alcuni anni visse la vita del soldato di ventura, giocandosi la vita nelle battaglie, nelle risse, per potersi poi giocare i soldi così guadagnati. Ma la vicinanza di frati, appena riformati e ancora nel loro pieno fervore, non gli era indifferente.

Durante un viaggio al convento di S. Giovanni Rotondo, era l’anno Santo 1575, incontrò un frate che se lo prese in disparte per dirgli: “Dio è tutto. Il resto è nulla. Bisogna salvare l’anima che non muore…”.

Nel lungo viaggio di ritorno, Camillo meditava. Ad un tratto scese di sella, si buttò a terra piangendo: “Signore, ho peccato. Perdona a questo gran peccatore! Me infelice che per tanti anni non ti ho conosciuto e non ti ho amato. Signore, dammi tempo per piangere a lungo i miei peccati”.

Chiese di diventare cappuccino, ma venne dimesso dal convento, per una piaga che non cessava di suppurare. Dovette andare in ospedale e lì nacque la sua vera vocazione trovando amici disposti a seguirlo: servire i malati.

Camillo e i suoi decisero di dedicare tutta la vita a loro divenendo pian piano una nuova congregazione religiosa: l’Ordine dei Ministri degli Infermi. Per essi l’ospedale era tutto, e nel servizio iniziarono a lasciare il segno del carisma che Camillo andava trasmettendo ai suoi: la qualità carismatica della tenerezza. Non era infatti inusuale incontrarlo nelle corsie in atteggiamenti di vera e propria adorazione dei malati, tanto era il rispetto che ne aveva.

Quando la sera tornava in convento insegnava agli altri come si rifaceva un letto senza disturbare troppo il malato, come bisognava atteggiare il volto verso i sofferenti. Poi li faceva provare e riprovare. Ogni tanto gridava:

” Più cuore, voglio vedere più affetto materno ”

DOMENICA 5 luglio    Papa Francesco

ANGELUS        DOMENICA  5 LUGLIO        PAPA FRANCESCO

Il brano evangelico di Matteo 11,25-30 è articolato in tre parti: anzitutto Gesù innalza un inno di benedizione e di ringraziamento al Padre, perché ha rivelato ai poveri e ai semplici il mistero del Regno dei cieli; poi svela il rapporto intimo e singolare che c’è tra Lui e il Padre; e infine invita ad andare a Lui e a seguirlo per trovare sollievo.

In primo luogo, Gesù loda il Padre, perché ha tenuto nascosti i segreti del suo Regno, della sua verità, «ai sapienti e ai dotti». Li chiama così con un velo di ironia, perché presumono di essere saggi, sapienti, e dunque hanno il cuore chiuso, tante volte. La vera saggezza viene anche dal cuore, non è soltanto capire idee: la vera saggezza entra anche nel cuore. E se tu sai tante cose ma hai il cuore chiuso, tu non sei saggio.

Poi, Gesù spiega che ha ricevuto tutto dal Padre, e lo chiama «Padre mio», per affermare l’unicità del suo rapporto con Lui. Infatti, solo tra il Figlio e il Padre c’è totale reciprocità: l’uno conosce l’altro, l’uno vive nell’altro. Ma questa comunione unica è come un fiore che sboccia, per rivelare gratuitamente la sua bellezza e la sua bontà. Ed ecco allora l’invito di Gesù: «Venite a me…». Egli vuole donare quanto attinge dal Padre. Vuole donarci la verità, e la verità di Gesù è sempre gratuita: è un dono, è lo Spirito Santo, la Verità.

Infine Gesù dice che se andiamo da Lui troveremo ristoro: il «ristoro» che Cristo offre agli affaticati e oppressi non è un sollievo soltanto psicologico o un’elemosina elargita, ma la gioia dei poveri di essere evangelizzati e costruttori della nuova umanità. Questo è il sollievo: la gioia, la gioia che ci dà Gesù. È unica, è la gioia che ha Lui stesso

Maria, la più umile e la più alta tra le creature, implori da Dio per noi la sapienza del cuore, affinché sappiamo discernere i suoi segni nella nostra vita ed essere partecipi di quei misteri che, nascosti ai superbi, vengono rivelati agli umili.

AVVISI   DOMENICA  12 luglio

Le messe festive fino a fine agosto seguono questo orario

Sabato                ore 18.00

Domenica           ore   8.30 – 10.30 / ore 19.00

Feste dei Santi

Martedì 14 luglio celebriamo la festa di san Camillo De Lellis: dopo una vita disordinata, si dedicò interamente ai malati e i suoi discepoli furono i primi infermieri negli ospedali di Roma e Milano. A lui affidiamo tutti i nostri malati negli ospedali.

Giovedì 16 ricordiamo la festa della Madonna del Monte Carmelo: a lei affidiamo la vita della Chiesa

Vacanze estive dei ragazzi

Proseguono in questa settimana le vacanze per i ragazzi degli studenti delle superiori. Vogliamo accompagnare questa esperienza educativa con l’amicizia e la preghiera  per questa nuova avventura.

Oratorio

Come avrete notato il cortile, il bar e i campi da gioco dell’oratorio rimangono chiusi durante l’estate: è certo un grande dolore non poter incontrare in questi luoghi le nostre famiglie e i nostri ragazzi, ma così ci chiedono le autorità civili e religiose.

Speriamo nella Provvidenza per il prossimo settembre

Carità

Continua la distribuzione di viveri alle famiglie bisognose: nella prossima settimana solo giovedì

Aiuto alla parrocchia

Entra in Satispay, cerca (tra i negozi virtuali) Parrocchia Dergano e dona

Bonifico al seguente IBAN IT87W0306909606100000066416