Piccole Note – 16 ottobre 2022

DEDICAZIONE   DELLA   CATTEDRALE

“Quali pietre vive siete costruiti… come un edificio spirituale per un sacerdozio santo”

Fare festa per la dedicazione del Duomo significa fare memoria della propria storia e scoprire che questa non è semplicemente la nostra piccola storia, ma una storia comunitaria, del popolo di Dio che nei secoli ci ha concesso di essere ciò che siamo. Si tratta di riconoscere i tanti frutti che il Signore ha accompagnato, per saperli accogliere e per avere la creatività per renderli appetibili nel tempo presente. Il vero tempio è Gesù, in lui troviamo riparo, anche noi oggi, aiutati dai molti che ci hanno preceduto perché anche altri possano ancora costruire dopo di noi. 

Riflessioni sulla preghiera                                        2 lezione

La preghiera come segreto della nostra gioia

In fondo, sulle labbra di Gesù è la stessa cosa chiederci di pregare sempre, senza stancarci, con fede, e chiederci: “Cercate anzitutto il regno di Dio e la sua giustizia” (Mt 6,33). Infatti, Gesù ci chiede di cercare il regno di Dio dopo aver insegnato il “Padre nostro” e aver insistito sulla fiducia nel Padre che ci vede nel segreto e si occupa di noi come degli uccelli del cielo e dei gigli del campo (cfr. Mt 6,9-34).

Proprio in mezzo a questo discorso Gesù fa un richiamo sul tesoro del cuore: “Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.” (Mt 6,19-21)

Questa parola ci interroga sul valore che diamo a questo rapporto con Dio nel quale possiamo vivere tutto e al quale possiamo affidare tutto. Se preghiamo poco e male, ammettiamolo, non è perché non abbiamo tempo e forze per pregare, ma perché in fondo non siamo convinti che nel rapporto con il Signore troviamo il tesoro del nostro cuore. Perché se avessimo davvero la coscienza che la preghiera fa stare il nostro cuore nel tesoro del cielo, pregheremmo come respiriamo, come mangiamo o dormiamo. Non rinunciamo mai a ciò che è vitale. Eppure rinunciamo spesso al rapporto con il Signore che “dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa” e nel quale “viviamo, ci muoviamo ed esistiamo”, come spiega san Paolo ai pagani di Atene (At 17,25.28).

“Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore” (Mt 6,21). Cosa vuol dire questo? Cosa vuol dire avere il cuore là dov’è il nostro tesoro, e soprattutto là dove abbiamo un “tesoro in cielo”?

E’ importante approfondire cosa significa che la nostra gioia corrisponde al tesoro  in cielo che Gesù ci promette. Questo non significa che sulla terra non possiamo essere felici. La questione non è tanto dove siamo felici, ma quale felicità, quale gioia ci è dato di sperimentare, sia in terra come in cielo, sia durante questa vita che dopo la nostra morte. La questione è se vogliamo una gioia vera ed eterna o una gioia che finisce, che deperisce, che la tarma e la ruggine consumano, che i ladri ci rubano (cfr. Mt 6,19).

Mauro Lepori Ocist

AVVISI                                                            16 ottobre 2022

Festa del Duomo

Oggi celebriamo la festa del Duomo, della Cattedrale segno di comunione e di unità della nostra Chiesa Ambrosiana.

Preghiamo per la nostra diocesi perché nell’amore a Gesù sappia rispondere alle attese del nostro popolo

Santi 

Lunedì 17 ottobre celebriamo il ricordo di San Ignazio di Antiochia, martedì 18 la festa dell’evangelista Luca, infine sabato 22 ricordiamo S. Giovanni Paolo II Papa: a questi santi affidiamo la vita della Chiesa.

Confermazione

Sabato 22 ottobre alle ore 10.30 una sessantina di nostri ragazzi e ragazze riceveranno la S. Cresima dalle mani di Mons. Adelio Dell’Oro. Preghiamo per loro perché il dono dello Spirito li accompagni nella loro giovane esistenza

Incontro – Testimonianza

Sabato 22 ottobre avremo l’occasione di un incontro con un sacerdote che viene dall’Iraq. E’ un aiuto a non dimenticare quella terra segnata per anni dalla guerra e visitata lo scorso anno da Papa Francesco.

Sarà con noi padre Jalal  Yako originario di Qaraqosh.

Alle 16.30 ci sarà l’incontro nel Salone Parrocchiale

Alle 18.00 celebrerà in Chiesa la Santa Messa