Piccole Note – 20 dicembre 2020

TEMPO DI AVVENTO 

 Divina Maternità di Maria

«Rallegrati piena di grazia, il Signore è con te » (Lc.1,26)

O scambio di doni mirabile!
Il Creatore del genere umano,
nascendo dalla vergine intatta
per opera di Spirito Santo,
riceve una carne mortale
e ci elargisce una vita divina.

Dopo il saluto così sorprendente, dopo le promesse così impensabili, l’angelo Gabriele dà a Maria un segno: Elisabetta. Là dove l’uomo è impotente e ha perso ogni speranza, Dio opera con efficacia e potenza. Lui è infatti il maestro dell’impossibile.

Ciò significa che Dio vuole indicare che nessuna situazione è chiusa o inaccessibile all’intervento di Dio.

Per questo al credente non è mai lecito disperare. E in effetti nella nostra esperienza tocchiamo con mano tantissime volte che l’imprevedibile di Dio si fa realtà e riorienta le nostre convinzioni.

La novena di Natale

Oggi inizia la Novena di Natale (16 – 24 dicembre) e, ogni volta che inizia, io rinasco un po’ bambino: ritorno a sedermi sulle gambe della nonna, lei che mi carezza dolcemente il viso e io contraccambio, tutti assieme “facciamo la novena” come soleva dirci a casa. La mia fede affonda qui le sue radici: non su un altare di marmo, ma su quello di carne delle gambe di mia nonna. Che, ospitandomi, ogni sera mi faceva aprire un’altra finestrella nell’albero che aveva preparato per noi. L’aprivo, scoprivo nascosto un cioccolatino, si faceva una preghierina appena scartato, prima di mangiarlo. Ave Maria, e buon appetito! Per nove sere si andava avanti così, finché l’albero non era tutto vuoto, perché il presepe era tutto pieno: dietro l’ultima finestra non c’erano cioccolatini ma una piccola statuina di Gesù-Bambino.

“Ma quanto idiota sei – mi dice qualcuno quando sente che a me piace fare la novena – Credi ancora a queste stupidaggini?”. Facendo la novena a Gesù-Bambino, era come se ogni volta mi rispondesse in-diretta ad una domanda che mi tormentava il cuore: “Sono triste, nonna, perché il tempo vola quando sono felice” le confidavo. Lei mi rispondeva: “La cattiva notizia è che il tempo vola, quella bella è che sei tu il pilota del tempo”. Aveva la risposta giusta a ogni domanda. Io mi fidavo ciecamente di lei: ero il pilota del (mio) tempo, cosa avrei potuto chiedere di più a Gesù Bambino come regalo?

Fare la novena, negli anni, è rimasto il mio segreto per non smarrire la fanciullezza del cuore. Vado sù-e-giù con le mani nella corona ed è come ritornare a sedermi in quell’altare di gambe di quand’ero piccolo. In queste nove serate sperimento sulla mia pelle cos’è la comunione dei defunti: facendo-novena mi vengono a trovare i miei morti (non sono affatto morti, dunque), rivedo le facce di casa nostra, è come se fossimo tutti dentro la stessa stanza che ci prepariamo per uscire. Ci guardiamo, chiediamo un parere (“Sto bene vestito così?”), diciamo assieme le preghiere. Nove-giorni (il tempo della novena) è la durata del tempo più bello, la perenne vigilia del cuore. Natale è pieno-giorno: io adoro l’istante prima, quando tutto deve ancora accadere. E sono in attesa che tutto (ri)accada.

Don Marco Pozza, cappellano del carcere di Padova 

Natale: la certezza grazie a un Bambino

Quando la sera torniamo a casa stanchi e appesantiti dalle preoccupazioni della giornata, spesso ci corrono incontro a braccia aperte i nostri bimbi. Così fa Dio. Per rendersi familiare ad ogni uomo, è divenuto bambino.

I Padri della Chiesa arrivavano a dire: “Dio si è abbreviato”, taluni usavano addirittura un verbo in cui l’“abbreviarsi” è legato all’“impoverirsi”. Dio, l’Onnipotente, si è impoverito, si è abbassato, per imparare la nostra lingua di creature.

E forse oggi, più che mai, il mondo avverte la pungente nostalgia di Dio. «Stanco e disfatto è il mondo –  scrive Chesterton – ma del mondo il desiderio è questo». L’annuncio del Natale incontra il gemito di questo desiderio. L’Onnipotente che si è fatto Bambino ha la forza di dare pienezza all’umano.

Dalla traboccante gratitudine per questo dono sgorga l’audacia della nostra speranza. Da qui attingiamo l’energia per stare dentro ogni rapporto.

Fa fiorire l’affezione verso noi stessi e verso tutti i nostri fratelli uomini.

Nel Natale Gesù ci visita per donarci la vita di Dio!

Cardinale Angelo Scola


AVVISI                                                          20 dicembre

 Siamo ormai nella settimana di Natale e invitiamo tutti a partecipare alla grande solennità dell’Incarnazione con la preghiera, la confessione e la partecipazione alle Celebrazioni Eucaristiche

Confessioni.

Per gli adulti. Sarà possibile confessarsi martedì 22 dicembre, giornata penitenziale, in questi orari: alle ore 9.00 – alle 16.00 e alle 20.30. Sarà poi possibile confessarsi nei pomeriggi dei giorni successivi, in particolare giovedì, vigilia di Natale fino alle ore 17.00

Per i ragazzi e gli studenti

Martedì alle 17.30   ragazzi di quinta elementare

Mercoledì alle 17.30 ragazzi delle scuole medie

Martedì e mercoledì ore 18.30 studenti delle superiori

Momenti di preparazione al Natale

Ragazzi delle elementari martedì 22 ore 17.00

Studenti delle medie mercoledì 23 ore 16.30

Studenti delle superiori lunedì 21.00 ore 18.30

Celebrazioni Eucaristiche

Giovedì 24 dicembre Vigilia

Ore 17.30 – 19.00 – 20.45

La messa delle ore 19.00 è in particolare per le famiglie e i ragazzi delle scuole elementari.

Venerdì 25 dicembre Festa di Natale

Ore 8.30 – 10.00 -11.30 -18.00

Vi chiediamo di valorizzare le messe del giorno di Natale: ci ricordano in modo particolare il Mistero dell’Incarnazione