Piccole Note – 22 ottobre 2023

I DOMENICA DOPO LA DEDICAZIONE

GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE

«E nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni» (Lc 24, 47-48)

Gesù ci chiede di essere testimoni della Sua misericordia verso tutti: peccatori, ladri …  E di esserlo cominciando da Gerusalemme cioè dalla quotidianità. Non ci sono chieste cose straordinarie ma solo di perdonare ed amare nella vita di tutti i giorni.  E solo amando così potremo raccontare a chi ci incontra l’amore di un Dio che ha sofferto per ognuno di noi, amandoci fino alla fine. Non ci sarà più posto per le lamentele e la mormorazione, perché la misericordia ci aiuterà ad entrare nel cuore degli altri.

Cuori ardenti, piedi in cammino ( Lc 24,13-35)

Messaggio di Papa Francesco

Per la Giornata Missionaria Mondiale di quest’anno ho scelto un tema che prende spunto dal racconto dei discepoli di Emmaus, nel Vangelo di Luca (cfr 24,13-35): «Cuori ardenti, piedi in cammino». Quei due discepoli erano confusi e delusi, ma l’incontro con Cristo nella Parola e nel Pane spezzato accese in loro l’entusiasmo per rimettersi in cammino verso Gerusalemme e annunciare che il Signore era veramente risorto. Nel racconto evangelico, cogliamo la trasformazione dei discepoli da alcune immagini suggestive: cuori ardenti per le Scritture spiegate da Gesù, occhi aperti nel riconoscerlo e, come culmine, piedi in cammino.

  1. Cuori ardenti «quando ci spiegava le Scritture». La Parola di Dio illumina e trasforma il cuore nella missione.

Sulla via da Gerusalemme a Emmaus, i cuori dei due discepoli erano tristi – come traspariva dai loro volti – a causa della morte di Gesù, nel quale avevano creduto (cfr v. 17). Di fronte al fallimento del Maestro crocifisso, la loro speranza che fosse Lui il Messia è crollata (cfr v. 21).

Ed ecco, «mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro» (v. 15). Come all’inizio della vocazione dei discepoli, anche ora nel momento del loro smarrimento, il Signore prende l’iniziativa di avvicinarsi ai suoi e camminare al loro fianco. Oggi come allora, il Signore risorto è vicino ai suoi discepoli missionari e cammina accanto a loro, specialmente quando si sentono smarriti, scoraggiati, impauriti di fronte al mistero dell’iniquità che li circonda e li vuole soffocare. Perciò, «non lasciamoci rubare la speranza!» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 86). Il Signore è più grande dei nostri problemi, soprattutto quando li incontriamo nell’annunciare il Vangelo al mondo, perché questa missione, in fin dei conti, è sua e noi siamo semplicemente i suoi umili collaboratori, “servi inutili” (cfr Lc 17,10).

Esprimo la mia vicinanza in Cristo a tutti i missionari e le missionarie nel mondo, in particolare a coloro che attraversano un momento difficile: il Signore risorto, carissimi, è sempre con voi e vede la vostra generosità e i vostri sacrifici per la missione di evangelizzazione in luoghi lontani. Non tutti i giorni della vita sono pieni di sole, ma ricordiamoci sempre delle parole del Signore Gesù ai suoi amici prima della passione: «Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!» (Gv 16,33).

  1. Occhi che «si aprirono e lo riconobbero» nello spezzare il pane. Gesù nell’Eucaristia è culmine e fonte della missione.

I cuori ardenti per la Parola di Dio spinsero i discepoli di Emmaus a chiedere al misterioso Viandante di restare con loro sul far della sera. E, intorno alla mensa, i loro occhi si aprirono e lo riconobbero quando Lui spezzò il pane. L’elemento decisivo che apre gli occhi dei discepoli è la sequenza delle azioni compiute da Gesù: prendere il pane, benedirlo, spezzarlo e darlo a loro. Sono gesti ordinari di un capofamiglia ebreo, ma, compiuti da Gesù Cristo con la grazia dello Spirito Santo, rinnovano per i due commensali il segno della moltiplicazione dei pani e soprattutto quello dell’Eucaristia, sacramento del Sacrificio della croce. Ma proprio nel momento in cui riconoscono Gesù in Colui-che-spezza-il-pane, «egli sparì dalla loro vista» (Lc 24,31). Questo fatto fa capire una realtà essenziale della nostra fede: Cristo che spezza il pane diventa ora il Pane spezzato, condiviso con i discepoli e quindi consumato da loro. È diventato invisibile, perché è entrato ora dentro i cuori dei discepoli per farli ardere ancora di più, spingendoli a riprendere il cammino senza indugio per comunicare a tutti l’esperienza unica dell’incontro con il Risorto! Così Cristo risorto è Colui-che-spezza-il-pane e al contempo è il Pane-spezzato-per-noi. E dunque ogni discepolo missionario è chiamato a diventare, come Gesù e in Lui, grazie all’azione dello Spirito Santo, colui-che-spezza-il-pane e colui-che-è-pane-spezzato per il mondo.

Per portare frutto dobbiamo restare uniti a Lui (cfr Gv 15,4-9). E questa unione si realizza attraverso la preghiera quotidiana, in particolare nell’adorazione, nel rimanere in silenzio alla presenza del Signore, che rimane con noi nell’Eucaristia. Che il nostro cuore brami sempre la compagnia di Gesù, sospirando l’ardente richiesta dei due di Emmaus, soprattutto quando si fa sera: “Resta con noi, Signore!”

AVVISI  22 ottobre

Oggi celebriamo la giornata missionaria mondiale.

E’ una occasione – come ci ricorda il Papa nel suo messaggio – per riprendere il coraggio della missione negli ambienti dove viviamo. Desideriamo ricordare i missionari donne e uomini che per amore di Cristo partecipano a questo compito in tante parti del mondo, in particolare in luoghi segnati da solitudine, povertà e guerre. E’ presente oggi tra noi don Francesco Babbi in Missionario della Fraternità San Carlo in partenza per Santiago del Cile  

Preghiera per la pace

L’invito è a continuare la preghiera per la pace perché il Signore illumini le menti dei governanti e sostenga la sofferenza delle persone segnate dalla guerra e dalle distruzioni

Corso di preparazione al matrimonio

Avrà inizio il prossimo 13 novembre il corso per i fidanzati. Coloro che desiderano partecipare diano i loro nomi in segreteria o chiedano di incontrare il parroco.

Inaugurazione Sala Frassati

Mercoledì 25 novembre alle ore 16.00 invitiamo gli anziani che lo desiderano alla inaugurazione della Sala Frassati.

Durante il rinfresco decideremo insieme dell’uso della sala per incontri, momenti di amicizia e di gioco

Visita e comunione agli anziani e ai malati

Coloro che desiderasse la visita e la comunione per i propri cari che non possono muoversi, avverta la segreteria o don Mario