Piccole Note – 28 giugno 2020

«Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti» (Lc 17, 26-27)

In questi mesi abbiamo fatto tutti l’esperienza di come all’improvviso la vita può cambiare completamente e vieni consegnato brutalmente alla tua fragilità, alle tue angosce, alle tue insicurezze. Magari anche la tua fede subisce scossoni, ti accorgi che nella paura tutto traballa, le domande diventano forti e pungenti. Siamo sempre pronti e vigilanti come chiede Gesù? La scelta di Dio solo è sempre così limpida e certa? La nostra morte è attesa come un incontro a lungo desiderato?

Dobbiamo sempre riappropriarci dei fondamenti che sorreggono la nostra vita e chiedere incessantemente al Signore che ci tenga tutti insieme per mano.

Gesù e Pietro

L’altare della Confessione diventa il nostro lago di Tiberiade, sulle cui rive riascoltiamo lo stupendo dialogo tra Gesù e Pietro, con l’interrogativo indirizzato all’Apostolo, ma che deve risuonare anche nel nostro cuore.

«Mi ami tu?»; «Mi sei amico?» (cfr Gv 21,15ss).

La domanda è rivolta a un uomo che, nonostante solenni dichiarazioni, si era lasciato prendere dalla paura e aveva rinnegato.

«Mi ami tu?»; «Mi sei amico?».

La domanda è rivolta a ciascuno di noi: se evitiamo di rispondere in maniera troppo affrettata e superficiale, essa ci spinge a guardarci dentro, a rientrare in noi stessi.

«Mi ami tu?»; «Mi sei amico?».

Colui che scruta i cuori (cfr Rm 8,27) si fa mendicante d’amore e ci interroga sull’unica questione veramente essenziale, premessa e condizione per pascere le sue pecore, i suoi agnelli, la sua Chiesa. Ogni ministero si fonda su questa intimità con il Signore; vivere di Lui è la misura del nostro servizio ecclesiale, che si esprime nella disponibilità all’obbedienza, all’abbassamento e alla donazione totale (cfr Fil 2,6-11).

Papa Francesco         

Catechesi sulla preghiera/ 6    Papa Francesco

Nella nostra riflessione sulla preghiera incontriamo il re Davide.

Guardiamo Davide, pensiamo a Davide. Santo e peccatore, perseguitato e persecutore, vittima e carnefice, che è una contraddizione. Davide è stato tutto questo, insieme. E anche noi registriamo nella nostra vita tratti spesso opposti; nella trama del vivere, tutti gli uomini peccano spesso di incoerenza. C’è un solo filo rosso, nella vita di Davide, che dà unità a tutto ciò che accade: la sua preghiera. Quella è la voce che non si spegne mai. Davide santo, prega; Davide peccatore, prega; Davide perseguitato, prega; Davide persecutore, prega; Davide vittima, prega. Anche Davide carnefice, prega. Questo è il filo rosso della sua vita. Un uomo di preghiera. Quella è la voce che non si spegne mai: che assuma i toni del giubilo, o quelli del lamento, è sempre la stessa preghiera, solo la melodia cambia. E così facendo Davide ci insegna a far entrare tutto nel dialogo con Dio: la gioia come la colpa, l’amore come la sofferenza, l’amicizia quanto una malattia. Tutto può diventare parola rivolta al “Tu” che sempre ci ascolta.

Davide, che ha conosciuto la solitudine, in realtà, solo non lo è stato mai! E in fondo questa è la potenza della preghiera, in tutti coloro che le danno spazio nella loro vita. La preghiera ti dà nobiltà, e Davide è nobile perché prega. La preghiera ci dà nobiltà: essa è in grado di assicurare la relazione con Dio, che è il vero Compagno di cammino dell’uomo, in mezzo alle mille traversie della vita, buone o cattive: ma sempre la preghiera. Grazie, Signore. Ho paura, Signore. Aiutami, Signore. Perdonami, Signore. È tanta la fiducia di Davide che, quando era perseguitato ed è dovuto fuggire, non lasciò che alcuno lo difendesse: “Se il mio Dio mi umilia così, Lui sa”, perché la nobiltà della preghiera ci lascia nelle mani di Dio. Quelle mani piagate di amore: le uniche mani sicure che noi abbiamo.

AVVISI   DOMENICA  28 giugno

Le messe fino alla prima domenica 5 luglio seguono questo orario

Sabato                 ore 17.30 – 19.00

Domenica            ore   8.30 – 10.00 – 11.30 / ore 17.30 – 19.00

Feste della settimana

Lunedì 29 giugno celebriamo la festa dei Santi Pietro e Paolo: a loro  affidiamo la vita intera della Chiesa in questo momento di grande trasformazione chiedendo che ci aiutino ad affezionarci sempre di più a Gesù.

Venerdì 3 luglio festeggiamo anche l’apostolo Tommaso

Oratorio Estivo

Continua l’oratorio estivo anche in questa settimana. E’ per i partecipanti una significativa occasione di amicizia e di speranza. Desideriamo ringraziare tutte le persone che con don Gabriele stanno danno la loro disponibilità ad accompagnare questa esperienza.

Carità

Continua la distribuzione di viveri alle famiglie bisognose: nella prossima settimana solo giovedì

Aiuto alla parrocchia

Entra in Satispay, cerca (tra i negozi virtuali) Parrocchia Dergano e dona

Bonifico al seguente IBAN IT87W0306909606100000066416