Piccole Note – 28 maggio 2023

«Non vi lascerò orfani: verrò da voi.” Gv14,18

Lui non verrà meno, ci accompagnerà in ogni passo e in ogni imprevisto, non smetterà di sorprenderci e di rinnovare le energie interiori quando sono insidiate dalla preoccupazione e dalla paura.

L’alluvione, le grandi domande e il bene comune

Crisi ed eventi catastrofici possono avere due destini opposti: di essere presto archiviati nel dimenticatoio una volta passati, oppure di indurre a una salto di consapevolezza e di responsabilità.

Il passo avanti che questo (ennesimo) gravissimo cataclisma che ha colpito la Romagna dovrebbe favorire è di farci considerare il territorio come bene comune, non come semplice spazio a disposizione. Dall’assetto e dalla sicurezza del territorio dipendono tutte le attività umane. Viviamo immersi fino ai capelli in un modello di sviluppo che identifica il bene comune con il massimo possibile di consumi individuali: è ora di verificare se questa identificazione è valida o è una fregatura.

Chiamata in causa è certamente la politica. L’urgenza dei problemi chiede di privilegiare il concorso a uno scopo comune sullo scontro a tutti i costi, cioè a dire il bene comune di lungo termine sul bene elettorale immediato.

Chiamate in causa sono anche le istituzioni in quanto tali: nei momenti più drammatici si può sperimentare quanto sarebbe sempre necessario e fruttuoso il dialogo e la collaborazione tra i diversi livelli di governance per risolvere certi problemi, indipendentemente dal colore politico di chi ne è in quel momento a capo; così come il dialogo e la cooperazione delle istituzioni pubbliche con la società civile e il terzo settore.

Non si tratta certo di rinunciare alle proprie idee e alla propria identità, ma di provare a considerare – anche in politica e nella pubblica amministrazione – l’altro e la sua diversità come possibile arricchimento da recepire, e non come nemico da annullare.

Infine, chiamati in causa siamo tutti quanti. Innanzitutto gli scienziati: essi hanno la missione di fornire al decisore pubblico un quadro il più possibile oggettivo e credibile dei problemi e delle situazioni, mostrando di avere a cuore la verità e non il consenso.

Ancora una volta nell’emergenza spunta fuori, come una bella sorpresa, l’altruismo: quello persino eroico di chi addirittura ha messo a repentaglio l’incolumità, o ha sacrificato propri beni per salvare altri; quello spontaneo e tenero nella sua quasi ingenuità di tanti ragazzi che hanno risposto ad appelli via social e – badile in mano e fango addosso dappertutto – mollano i rapper e si abbandonano al valzer di Casadei cantando Romagna mia.

Guardando questi ragazzi, vien proprio da pensare, con le parole antiche di Plutarco, “che sono fuochi da accendere, non vasi da riempire”, osservazione che vale non solo per la didattica ma per la vita. E il fuoco, se non lo accende qualcuno, può accenderlo la realtà, quando mostra senza veli o finzioni il bisogno umano, cui per natura non possiamo restare indifferenti. Quei ragazzi stanno facendo questa esperienza. Ora sarebbe un peccato se non trovassero in sé stessi, o nell’aiuto di qualcuno, il modo di rifletterci sopra e coglierne il senso profondo, che è innanzitutto quello di tirar fuori le grande domande che la consueta gaia o tristanzuola distratta banalità ci ammoscia fino a smorzare del tutto: perché c’è il dolore, perché il bisogno mi interpella e mi muove, che senso ha la vita, e perché un gesto di gratuità mi rende più contento?

È al livello di queste domande, cioè in sostanza del senso religioso, che gli uomini possono trovare la radice e l’alimento di una tensione all’unità, al dialogo e alla collaborazione non effimera e non per tornaconto, ma per il bene comune.

AVVISI 28 maggio

Oggi celebriamo la solennità di Pentecoste: chiediamo il dono dello Spirito perché illumini i nostri cuori e la vita del mondo.

Concludiamo il mese di maggio con queste feste

Lunedì 29 maggio   Festa di Maria Madre della Chiesa

Mercoledì 31 maggio Festa della Visitazione del Signore

Alle ore 19.00 celebreremo una S. Messa a un mese dalla morte di don Giorgio per ringraziarlo della sua presenza e per affidarlo al Signore

Festa del ringraziamento

Oggi viviamo l’Eucaristia e l’intera giornata con un grazie al Signore per quanto abbiamo vissuto in questi mesi.

Per questo

alle ore 10.00 saranno i ragazzi con le famiglie a ringraziare

alle ore 11.30 ricorderemo gli anniversari di matrimonio.

Seguiranno nel pomeriggio momenti di gioco e di festa. Seguirà uno spettacolo e alla sera la possibilità di cenare. Concluderà la giornata una serata di canti insieme.

Emergenza Romagna.

Le offerte raccolte durante la messa, e l’esito economico della festa, andrà a sostenere le popolazioni della Romagna. In particolare faremo un gemellaggio con la Parrocchia S. Benedetto di Forlì dove è parroco un sacerdote originario di Dergano. Per ora daremo le offerte, per poi darci la possibilità di incontrarci e di sostenere altre necessità

La parrocchia chiede un aiuto sia per la gestione ordinaria sia per le necessita della carità

  • IBAN – IT 87 W 03069 09606 100000066416
    intestazione: Parrocchia San Nicola Vescovo in Dergano

Satispay cercando in bottega Parrocchia san Nicola