Piccole Note – 28 Marzo 2021

Domenica delle Palme 

Il giorno seguente, la gran folla che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme e uscì incontro a Lui gridando: “Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re di Israele”.

Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come sta scritto: Non temere, figlia di Sion! Ecco il tuo re viene, seduto sopra un puledro d’asina                                                            Giovanni 12,12-16

Gesù entra in Gerusalemme portando la gioia della vita nuova.

Come gli abitanti di quella città anche noi facciamo festa perché non siamo più soli: Gesù ci vuole vicini a Lui, vuole farsi conoscere e desidera che ognuno di noi possa far festa con Lui.

Ci chiama a testimoniare, ogni giorno e con gioia, che noi crediamo in Lui e al suo amore.

GIOVEDI’ SANTO     

Mentre essi mangiavano Gesù prese il pane e,

pronunziata la benedizione lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli dicendo: ”Prendete e mangiate, questo è il mio corpo”. Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro dicendo: “Bevetene tutti perchè questo è il mio sangue dell’alleanza, versato per molti in remissione dei peccati”.

Io vi dico che da ora non berrò più di questo frutto della vite, fino al giorno in cui lo berrò di nuovo con voi, nel regno del Padre mio”.  Mt 26,26-29

Il Signore è venuto “per noi”, a stare” con noi”.

Ha accolto e accoglie la nostra umanità

oltre ogni limite  e ogni nostra debolezza. 

Siamo così abituati a essere ignorati

e persino traditi da quelli che ci circondano

che questa Sua presenza ci sembra incredibile.

Si è fatto e si fa compagnia totale della nostra vita, accoglienza assoluta.

Il corpo sacrificato per noi, il sangue sparso per la nostra vita: un pane che si può mangiare, un vino che si può bere con fede: una comunione che nessuno può più spezzare. 

 

IL SIGNIFICATO DEL TRIDUO PASQUALE

Il grande ‘Triduo’ costituisce il cuore delle celebrazioni pasquali e di tutta la vita ecclesiale.

«Il Giovedì santo il ricordo della Cena, che precedette la Passione, fa scorgere in una luce tutta particolare sia l’esempio di Cristo che lava i piedi dei discepoli, sia le parole di Paolo sull’istituzione della Pasqua cristiana nell’ Eucaristia.

Il Venerdì santo celebra la Passione, che culmina, nella morte: ci fa vedere Cristo che ha assunto su di sé il nostro tragico destino, fino a caricarsi sulle spalle i nostri peccati.

Il Sabato santo celebra il mistero della sepoltura: quel sepolcro vuoto, che prepara il trionfo al di là di tutte le apparenze, sottolinea nel cristianesimo l’importanza della speranza.

La notte e il giorno di Pasqua son il culmine dell’evento pasquale il trionfo di Cristo sulla morte, che conferisce a tutto il messaggio evangelico il suo carattere decisamente positivo di

Se ci si lascia pienamente coinvolgere nelle celebrazioni di questi giorni, lo sguardo della fede si rinnova: si può misurare allora lo splendore della grazia, e comprendere ‘la inestimabile ricchezza del Battesimo che ci ha purificati, dello Spirito che ci ha rigenerati, del sangue che ci ha redenti’. E con la fede, si rinnova tutta l’esistenza: si cammina ‘in novità di vita’ come in un mattino di primavera”

Confessare ogni anno nelle liturgie della Pasqua del Signore che «Cristo è risorto dai morti» significa gridare a ogni uomo, a ogni essere vivente e a tutta la creazione che «l’amore è più forte della morte».