Piccole Note – 9 luglio 2023

VI   DOPO   PENTECOSTE

«Ma a voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, 
fate del bene a quelli che vi odiano» (Lc 6, 27)

Ogni volta che ascoltiamo queste parole, ci suonano strane, impossibili. Però è anche vero che soltanto i gesti così controcorrente sono capaci di sorprendere e interrogare le coscienze, di aprire cammini di conversione. Se riduciamo il Vangelo al nostro buon senso umano, diventa realtà che non sa di niente e che lascia il mondo esattamente come prima. Mentre l’irruzione nel mondo del Vangelo vissuto seriamente è travolgente. E non c’è altro modo per sperimentare veramente la gioia del Vangelo e per vedere i miracoli che Gesù continua ad operare.

Il Santo della settimana

Da una vita randagia e dissoluta alla santità. Dal peccato alla grazia. Dall’egoismo alla carità. Camillo de Lellis è un esempio di cosa può Dio quando gli consentiamo di irrompere nelle nostre esistenze: non importa il punto di partenza, spesso intriso di fango.  Nato a Bucchianico, nei pressi di Chieti, il 25 maggio 1550, da un ufficiale di nobile famiglia al servizio dell’imperatore Carlo V Imparò a leggere e a scrivere, cosa non di poco conto all’epoca, ma quando, a tredici anni, gli morì la mamma, non disdegnò i tumulti di una vita vagabonda.
Nel 1568 Camillo si arruolò, al seguito del papà, militare di carriera, nell’esercito della repubblica di Venezia in lotta contro i turchi, ma ben presto rimase orfano anche di padre. Frequentando i soldati, ne imparò linguaggio e passatempi, fra i quali il gioco delle carte e dei dadi. Privo di risorse, fu costretto a causa di un’ulcera varicosa al piede, a cercare, come infermiere, delle cure gratuite all’ospedale di San Giacomo degli Incurabili a Roma.  Alla fine, la conversione. Il 2 febbraio 1575 Camillo decise di abbracciare la vita cappuccina; lui, discendente da famiglia nobile, avrebbe atteso ai più umili uffici della comunità. Ottenne di vestire l’abito, ma dopo qualche mese l’ulcera varicosa si riaprì. Dovette così ritornare a San Giacomo degli Incurabili dove maturò la sua vocazione. Camillo decise di consacrarsi come infermiere al servizio dei malati sotto la direziono di S. Filippo Neri (+1595), l’apostolo di Roma. Dal momento che il personale infermieristico era, in genere, reclutato tra gente rozza e incapace, fin dal 1582 egli pensò di riunire in un’associazione dei compagni che, come lui, si fossero dedicati completamente alla cura dei malati.  Fondò l’Ordine dei chierici regolari ministri degli infermi, noti con un nome indissolubilmente legato al suo: Camilliani. Morì il 14 luglio 1614.

 

Un libro da leggere

Ciò che non muore mai è l’appassionante racconto autobiografico che Takashi Paolo Nagai ci offre della sua vita, dall’infanzia fino allo scoppio della bomba atomica di Nagasaki. Nota dominante del suo cammino di uomo è la ricerca inesausta di verità e di significato che non gli dà tregua fino all’incontro con la comunità cristiana di Urakami e con la donna che diventerà sua moglie, Midori Marina. Nel giorno in cui la bomba atomica riduce in cenere il frutto del suo lavoro, Nagai comprende il valore della testimonianza della moglie Midori, che aveva sempre vissuto nell’umiltà e nel silenzio il suo sì a “Ciò che non muore mai”, Cristo, l’unica Presenza in grado di dare eternità alla storia.

AVVISI  9 luglio

Santi

In questa settimana ricordiamo questi santi

Martedì 11 luglio la festa di san Benedetto la cui riforma della Chiesa è stata all’origine della cultura europea

Merdoledì 12 luglio la festa di Luigi e Zelia Martin genitori di Santa Teresa di Lisieux

Venerdì 14 luglio La festa di San Camillo De’ Lellis iniziatore dei moderni ospedali

 Oratorio estivo

Si è concluso l’oratorio estivo: l’oratorio rimane aperto nel pomeriggio dalla 16.00 alle 19.00 per il gioco dei ragazzi accompagnati dai genitori.

Lutto:

Siamo vicini agli amici della casa dei Memores per la morte di Augusto, grati della loro presenza discreta e significativa in parrocchia e nel quartiere.

La parrocchia che vive della vostra generosità chiede un aiuto sia per la gestione ordinaria sia per le necessita della carità

Questi i modi

  • IBAN – IT 87 W 03069 09606 100000066416
    intestazione: Parrocchia San Nicola Vescovo in Dergano
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